Un esercizio di tre minuti per risvegliare il potere che è in noi
Immagina di doverti presentare ad un colloquio di lavoro, ad un esame o ad un’interrogazione particolarmente importante. Oppure di dover parlare in pubblico di fronte a 100 persone. Come ti sentiresti di fronte a queste situazioni?
Sono tipici momenti in cui possiamo sentirci soggiogati dalla paura, impotenti, scoraggiati: credo che questi momenti e queste emozioni le hai vissute tu stesso, più di una volta.
Ma sono sicuro che nella tua vita ci sono anche stati momenti in cui ti sei sentito potente e fiducioso, padrone della situazione. Momenti in cui hai affrontato con forza quell’ostacolo e l’hai superato, oppure hai sentito che potevi stare con serenità di fronte a quella persona, dirle ciò che sentivi senza paura, esprimendole i tuoi bisogni e chiedendo rispetto per essi. O quando in quella situazione di emergenza hai tirato fuori il meglio di te.
L’esercizio che oggi ti propongo di aiuterà a predisporti nel modo migliore per affrontare quei momenti nel migliore dei modi.
Mi dirai: quel senso di potere di fronte ad una situazione difficile, o ce l’hai o non ce l’hai, oppure vuoi dirmi che hai una specie di pozione magica che può modificare il tuo stato interiore?
No, non si tratta di una pozione magica, ma di un esercizio molto semplice. Ne parla Amy Cuddy nel libro di cui vi ho già parlato un’altra volta, Il potere emotivo dei gesti.
Amy Cuddy afferma che è possibile richiamare un senso profondo di potere personale, e bastano soltanto alcuni minuti per farlo.
Ecco di cosa si tratta: bisogna richiamare alla mente un momento della nostra vita in cui ci siamo sentiti particolarmente potenti. Con la parola “potenti”, non si intende forti fisicamente, men che meno si intende pronti alla lotta o aggressivi.
Abbiamo sentito di avere potere personale nel un momento in cui ci è parso di avere il pieno controllo della nostra interiorità; in quel momento sentivamo di avere la fiducia necessaria per agire in modo deciso, sicuro, con la convinzione che le nostre azioni sarebbero state efficaci.
- Può essere stato a scuola, quando in cui ci siamo sentiti particolarmente preparati.
- Oppure in gruppo, quando con grande serenità abbiamo detto ciò che pensavamo, mettendo da parte la paura di essere giudicati, perché quella cosa che stavamo per dire era troppo importante per noi.
- Oppure quando in quella situazione di emergenza abbiamo saputo reagire con grande sangue freddo, chiamando i soccorsi e facendo ciò che era importante e giusto fare in quel momento.
- O quando sul lavoro abbiamo esposto quel progetto con serenità e determinazione.
Ecco, fai questo: prenditi qualche minuto per ricordare non soltanto quel particolare episodio della tua vita, ma anche le sensazioni che hai vissuto in quel momento.
Fatto? Come ti senti?
Se l’hai fatto, è come se in questo momento avessi “programmato” il tuo cervello (o il tuo io profondo, o il tuo stato interiore, chiamalo un po’ come preferisci).
Dici che è tutta fuffa, che sono trucchetti da quattro soldi?
Eccoti allora una controprova: come ti senti ogni volta che ti torna in mente quell’episodio in cui ti sentito in tutt’altro modo, ovvero sotto stress, impotente, incapace di prendere una decisione, annebbiato riguardo alla strada da prendere?
Ma scusa, se è chiaro che se pensi a quei momenti ti senti subito un po’ giù, perché non dovrebbe essere vero anche il contrario? Ricordare un momento in cui ci siamo sentiti particolarmente “potenti” e a nostro agio, può infondere in noi proprio quella forza interiore di cui abbiamo bisogno per affrontare quella nuova sfida di fronte alla quale ci sentiamo.
Sono anche stati fatti studi psicologici in cui si sono presi due gruppi di persone; alle persone di un gruppo si è chiesto di ricordare per 20 minuti un momento in cui si erano sentiti forti e fiduciosi; le persone dell’altro gruppo dovevano invece ricordare un momento in cui si erano sentiti impauriti e stressati.
Successivamente, attraverso domande di un certo tipo veniva chiesto loro come si sentivano riguardo a certe situazioni.
Avrete già capito il risultato: le persone del primo gruppo davano risposte che facevano capire che era interiormente disposte in modo molto più positivo, reattivo, fiducioso.
Sì, credo che tra i momenti in cui ti sentito forte e pieno di fiducia, ci sono anche i momenti in cui hai sentito Dio particolarmente vicino. Sì, quando ne hai bisogno, puoi richiamare alla mente anche quelli, e credo che sentirci nelle forti mani di Dio sia per noi un asso nella manica che dovremmo tirare fuori più spesso.
In poche parole, la prossima volta che ti troverai di fronte ad una prova da affrontare, richiama alla mente quel momento in cui ti sei sentito particolarmente forte e hai affrontato quella situazione difficile con grande coraggio e positività.
E prega Dio nel silenzio del tuo cuore, immaginalo al tuo fianco, chiedigli forza e serenità, digli che hai la certezza che lui è lì con te; non per sostituirti a te, ma perché tu possa tirare fuori tutta la forza e fiducia di cui hai bisogno in quel momento.
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