Rompi il TABÙ dell’Imperfezione: 10 cose imperfette che puoi permetterti
Ogni cultura ha i suoi tabù, come la sessualità, o la morte.
Penso che oggi ci sia un altro tabù molto radicato: il tabù della fragilità e dell’imperfezione: dobbiamo tutti essere forti, in gamba, performanti, belli, puntuali, organizzati, patinati; dobbiamo essere persone di successo, che progettano e raggiungono obiettivi sempre più alti che ci distinguano dalle masse.
Arriviamo quindi a rifiutare pensieri e cose che pensiamo non siano in linea con l’idea della perfezione.
Oggi vorrei dirti che puoi permetterti di avere questi 10 pensieri, e puoi anche permetterti di parlarne, perlomeno con le persone che ami; e se te la senti, in certi casi anche semplici conoscenti potranno apprezzare il fatto che tu riesca a farlo, e potranno essere incoraggiati a fare lo stesso.
Ecco le 10 cose che puoi permetterti di pensare e di dire:
1 – Sono stanco
E chi di noi non lo è? Eppure quante volte tiriamo, tiriamo, tiriamo, non ci riposiamo mai e non ci ritagliamo un po’ di tempo per riposarci e pensare a noi stessi, per poi tornare alla vita di tutti i giorni più ricchi e capaci di donare.
2 – Non me la sento
Superare la zona di comfort e fare qualche piccolo passo verso ciò che ci spaventa è sempre una gran cosa che ci apre nuove orizzonti. Ma a volte possiamo anche diritto di dire: No, guarda, non me la sento proprio di fare questa cosa.
3 – Non sono capace
Eh già, non siamo supereroi. E comunque i supereroi non sanno fare tutto: chi sa volare non può diventare invisibile; chi può sollevare un tir non ha l’elasticità di passare attraverso una serratura.
Certe cose le sappiamo fare, altre no. Non c’è nulla di male a dire a noi stessi e agli altri, con serenità, senza timore e vergogna: non sono capace.
4 – Ho bisogno di un abbraccio
Anche mamma e papà ne hanno bisogno, anche l’uomo più forte o ricco del mondo. Non c’è niente di male ad avere bisogno di un abbraccio, e non c’è niente di male neppure a chiederlo!
Perché anche questo è uno dei tabù del nostro tempo: non dovremmo mai dire ciò di cui abbiamo bisogno, perché vorremmo che fossero gli altri ad accorgersene, e in effetti è bellissimo quando avviene. Ma visto che neppure gli altri sono perfetti e che a volte sono distratti come lo siamo noi, non c’è niente di male se ogni tanto guardiamo negli occhi qualcuno e gli diciamo: ho bisogno di un abbraccio.
5 – Non lo so
Oggi tutta la conoscenza è a portata di mano, e se non sappiamo una cosa ci viene naturale cercarla su Google, dove possiamo trovare le risposte a tutte le domande del mondo. Se qualcuno ci chiede qualcosa che non sappiamo, è quasi diventato innaturale dire “non lo so”, piuttosto ci viene da dire: Aspetta che lo cerco.
Ma non c’è niente di male a non sapere una cosa e ammetterlo. Anche perché il mondo è sempre più complicato, e sapere e capire tutto è assolutamente impossibile.
Il vero saggio è colui che sa di non sapere.
Socrate
Diffida di chi sembra che sappia sempre tutto. Diffida anche di te stesso, se non sei capace di dire non lo so.
6 – Ho sbagliato
Io non sono perfetto.
Tu non sei perfetto.
Egli non è perfetto.
Voce del verbo essere umani, tempo presente, ma anche tempo passato: Ho sbagliato, e anche tempo futuro:
Io sbaglierò.
Tu sbaglierai.
Egli sbaglierà.
Che noia la perfezione, che bello evolvere ogni giorno verso una versione migliore di se stessi, imparando anche da tutti gli errori che facciamo ogni giorno.
7 – No
Quando diciamo di sì a qualcosa, a un progetto, a una proposta, in realtà stiamo anche dicendo di no a qualcos’altro, perché il nostro tempo e le nostre energie non sono infinite.
E allora perché abbiamo così paura a dire di no? Non c’è niente di male a dire un no che difenda altri sì.
Sì e no sono due facce della stessa medaglia.
8 – Oggi non ce la faccio
Guarda, oggi proprio non ce la faccio, ne riparliamo domani.
9 – Il mio fisico non è perfetto
Il mio corpo è parte integrante di ciò che sono, è la sede dei miei pensieri, delle mie emozioni; è attraverso il corpo che posso vedere, ascoltare, incontrare gli altri.
Ma il mio fisico non è perfetto, e ce n’è per tutti, uomini e donne:
- Non ho addominali scolpiti.
- Ho un po’ di pancetta.
- Non faccio palestra tre volte alla settimana.
- Se mi metto a gambe tese non arrivo a toccarmi le punte dei piedi con le dita.
- Nel mio mondo la cellulite ha diritto di cittadinanza.
- Non ho gambe perfette, seno perfetto, naso e bocca perfetti.
Amo il mio corpo e cerco di curarlo e tenerlo sano, di nutrirmi bene e tenermi in forma sufficiente, quello sì.
E poi, chi si è arrogato il diritto di dirci ciò che è perfetto e ciò che non lo è? Nessuno ha il diritto di dirmi se il mio corpo è perfetto oppure no, eccheccavolo!
10 – Ho bisogno di aiuto
Non c’è nulla di male nel riconoscere di aver bisogno di aiuto e nel chiedere aiuto a chi può darcelo: Ho un peso dentro che mi schiaccia. Non riesco a portarlo da solo, non ce la faccio. Ho bisogno di parlarne con qualcuno.
Pensa come sarebbe disumano un mondo di persone perfette che non hanno bisogno di nessuno. L’imperfezione ci apre all’altro e rende possibile un reciproco e continuo scambio di doni.
In conclusione: Dio esiste, ma non sei tu. Rilassati. Non dimentichiamocelo mai.
Teniamo sempre vivo e consapevole il contatto con la nostra imperfezione. Chi sa ridere di se stesso, accogliendo le proprie imperfezioni, è sempre di buon umore. Ed è sempre pronto ad accogliere e amare l’altro con le sue imperfezioni.
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