Il tuo cuore sa ricevere e donare?
Quel pomeriggio di qualche anno fa ero in casa e stavo preparando l’omelia per la domenica successiva, quando è suonato il citofono.
– Chi è?
– Mi chiamo Pietro, posso parlarle un attimo?
È incredibile come la voce riesca a trasmettere emozioni e immagini. E dalla voce ho intuito che Pietro era un povero che aveva bisogno di aiuto.
Sono sceso e ho ascoltato la sua storia, unica come ogni storia, eppure simile a tante altre storie di povertà che avevo già sentito. Al termine è arrivata la richiesta, simile ad altre, ma per certi versi insolita:
– Vivo per la strada e prendo una piccola pensione a inizio mese, ma manca ancora una settimana; avresti qualcosa da imprestarmi? Te li riporto il 2 del mese prossimo, dopo aver ritirato la pensione.
Non era la prima volta che ascoltavo richieste del genere.
In quell’istante ho ricordato una frase di Gesù:
“Se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto”.
E così gli ho dato ciò che mi ha chiesto. Precisazione doverosa: lungi da voi il pensare che faccia così ogni volta; fatto sta che quella volta l’ho fatto.
Vi devo dire che il mio stupore è stato grande, quando il 2 del mese successivo, Pietro è effettivamente tornato per saldare il suo debito, salvo ritornare altre volte, sempre verso la fine del mese e sempre con lo stesso problema, e sempre ugualmente puntuale ad inizio mese per mantenere la sua promessa di restituzione.
Ma la cosa che più mi ha toccato il cuore è accaduta dal secondo mese in poi, perché oltre a ringraziarmi con grande cortesia, Pietro si è sentito in dovere di restituirmi in qualche modo il favore: ogni volta che veniva a trovarmi, tirava fuori dalla giacca il suo blocchetto consumato e spiegazzato, sul quale riportava qualche piccola saggia frase letta sulla Settimana Enigmistica:
– Ho pensato che ogni domenica alla Messa tu parli alla gente, devi predicare: magari può esserti di aiuto qualche bella frase o qualche citazione interessante.
Ecco ciò che Pietro mi ha insegnato:
Nessuno è così ricco da non aver bisogno di qualcosa e nessuno è così povero da non poter donare qualcosa.
Ci sono persone povere, che sanno donare tanto.
E poi persone a cui non manca niente, come me, non sempre pronti a condividere, ma sempre bisognosi di amicizia e amore, tanto quanto chi è povero.
Pietro mi ha insegnato che per Comunicare il Sorriso di Dio basta un piccolo blocchetto spiegazzato tenuto nella tasca di una giacca sgualcita e fuori moda.
A patto che dietro a quella tasca ci sia un cuore semplice, desideroso tanto di donare quanto di ricevere.
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