Come perdonare se stessi in 10 passi
Se abbiamo fatto un errore, finché non riusciamo a perdonare noi stessi non riusciremo a trovare la serenità: sarebbe come vivere accanto ad una persona che 24 ore su 24 ci dice: Hai sbagliato, il che dopo un po’ rischia di tradursi in: Sei sbagliato.
Come fare allora a perdonare se stessi?
Ho individuato 10 passi: l’ordine con cui ve li presento è relativo, credo che l’importante sia chiedersi se in modo o nell’altro li abbiamo attraversati tutti.
1 – Aver capito di aver sbagliato è già un grande passo
Non tutti riescono ad autocriticarsi e ad essere consapevoli di aver sbagliato. È importante riuscire a dire a se stessi: Ho fatto quella cosa e ne sono responsabile.
Già esserci riusciti deve essere per noi motivo di grande soddisfazione ed orgoglio positivo.
2 – Accetta di non essere perfetto
Tante persone vivono nella gabbia del perfezionismo o nell’illusione di poter sempre dominare la situazione, se stessi e le proprie reazioni.
Ma tutti noi commettiamo errori, qualunque essere umano ne commette!
Alcuni fanno errori piccoli, altri grandi, in ogni caso chi sbaglia lo fa per un semplice motivo: siamo tutti creature imperfette e tutti meritiamo perdono.
Non perdonare se stessi può essere frutto di una concezione distorta del proprio ego, come se pensassimo di non avere il diritto di sbagliare, è come se non accettassimo di essere fallibili come qualsiasi altro essere umano.
3 – Esplora il dolore che le tue azioni hanno causato negli altri
Questo è un passo molto importante, perché quando non riusciamo a perdonarci potrebbe attivarsi un’altra dinamica paradossale: rimaniamo attaccati a noi stessi, ci piangiamo addosso e l’essere addolorati per ciò che abbiamo fatto potrebbe quasi essere più intenso della consapevolezza di aver ferito l’altro.
Sarò ancora più brutale: non riuscire a perdonare se stessi può quasi derivare da una forma di attaccamento a se stessi, per cui rimaniamo più attaccati al nostro senso di colpa, che dispiaciuti del dolore che abbiamo causato agli altri.
Per questo è importante diventare consapevoli del dolore che le nostre azioni hanno causato intorno a noi. Oltre a spostare il focus da noi all’altro, ci servirà anche per uno dei passi successi che vedremo fra un po’: scusarci.
4 – Cerca di vedere con chiarezza il quadro completo della situazione
Spesso non riusciamo a perdonarci perché non riusciamo a vedere il quadro completo della situazione.
Non si tratta di dare la colpa a qualcun altro, ma di riconoscere che in certe situazioni le responsabilità non sono tutte mie, come in altre situazioni non sono tutte delle altre persone; tutto questo non ha come scopo l’eliminazione del senso di responsabilità personale, ma serenamente possiamo renderci colpa che a volte la colpa non è soltanto nostra.
5 – Chiediti quale può essere il motivo per cui puoi aver fatto ciò che hai fatto
Quando un altro sbaglia, possiamo soltanto immaginare il motivo profondo per cui lo ha fatto.
Quando siamo noi a sbagliare, possiamo farlo in modo più completo.
Alcune domande possono aiutarci in questo percorso di auto consapevolezza:
- Quale bisogno stavo cercando di soddisfare quando è successa quella cosa?
- Quali sofferenze ti premevano dentro, per cui pensavi che fare quella cosa ti aiutasse a superarle?
- Ci sono convinzioni che i tuoi genitori, la tua famiglia o il tuo ambiente di origine ti ha trasmesso, che possono essere il motivo per cui hai fatto quella scelta di cui ti sei pentito?
È importante farsi queste domande non per giustificarsi e per arrivare a dire che in fondo siamo innocenti, ma per cercare di capire le motivazioni profonde che ci hanno portato a fare ciò che abbiamo fatto: la realtà è spesso molto più complessa di ciò che sembra.
Inoltre, diventando consapevoli di queste spinte interiori, in futuro ci sarà più facile trovare modi più costruttivi per soddisfare gli stessi bisogni, per affrontare le stesse difficoltà o per andare oltre a certe convinzioni limitanti che vengono da lontano.
6 – Sperimenta il perdono di Dio
Se vogliono, le persone di fede hanno una marcia in più nella strada che li porta a perdonarsi: la certezza che Dio ci accoglie sempre con la sua infinita misericordia.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra: con queste parole Gesù ci ricorda che non nessuno di noi è perfetto e che dobbiamo essere consapevoli dei nostri errori, lasciando soltanto a Dio il giudizio sugli altri. Ma la cosa meravigliosa è che il giudizio di Dio è misericordioso, perché Dio, ancor più di noi stessi, comprende la nostra umanità ed è sempre pronto ad accogliere la nostra richiesta di perdono; potremmo addirittura dire che Dio ci perdona ancor prima che glielo chiediamo, nel senso che il suo abbraccio misericordioso è sempre a nostra disposizione.
Va e non peccare più: se Dio stesso non ha avuto difficoltà a perdonarmi e a dirmi di ripartire dimenticando il passato, diventerà per me più semplice comprendere quanto sia giusto e sano perdonare me stesso, dandomi sempre un’altra possibilità, come Dio fa nei miei confronti.
7 – Esprimi verbalmente il tuo auto-perdono e l’empatia verso te stesso
Dopo aver accettato il fatto di non essere perfetto, come nessuno lo è, e aver tentato di capire più profondamente il motivo di ciò che hai fatto, e dopo aver anche ricevuto il perdono di Dio, potrai essere pronto a perdonarti, esprimendo empatia verso te stesso.
In fin dei conti, il processo per cui si approda al perdono di se stessi di cui vi ho parlato nella live di qualche settimana fa non è diverso dal processo che ci porta a perdonare gli altri: è un processo lento e graduale che ci rende capaci di esprimere empatia verso noi stessi, quell’auto-compassione di cui abbiamo bisogno per andare avanti.
È importante arrivare ad esprimere anche verbalmente in modo esplicito questo atto di empatia verso te stesso.
Potresti dire qualcosa di questo tipo:
Ho fatto degli errori, ma oggi scelgo di perdonarmi e mi permetto di andare oltre. Ciò che è stato è stato e per quanto doloroso possa essere, non potrò mai cambiare il passato. Ciò che posso fare è riprendere in mano la mia vita e cercare di essere migliore.
8 – Chiediti cosa hai imparato dai tuoi errori
Perdonare se stessi significa lasciar andare il passato con i suoi errori, per dare a se stessi la possibilità di ripartire: chiedersi cosa abbiamo imparato è un passo fondamentale per fare in modo che l’errore fatto possa aiutarci ad approdare ad una vita più piena, consapevole, matura; una vita migliore, anche grazie a queste tre domande:
- quali lezioni hai imparato?
- cosa puoi fare per non ripetere lo stesso errore?
- come puoi mantenerti sulla nuova strada che hai deciso di intraprendere?
9 – Se è possibile, scusati
Dopo aver comunicato a te stesso il tuo perdono, puoi scusarti con la persona che hai ferito, avendo in precedenza preso coscienza del dolore che le hai causato.
Quando è possibile farlo, chiedere scusa è importante per far capire all’altro che abbiamo capito i nostri errori, e soprattutto che abbiamo capito il dolore che abbiamo portato nella vita dell’altro.
Scusarsi è un’arte molto complessa da padroneggiare, in passato ho dedicato ad essa tre video, clicca qui per vederli.
Soltanto una piccola attenzione da avere nel chiedere scusa: perché le nostre scuse siano sincere, non basta dire che si è dispiaciuti che l’altro si sia sentito ferito, è bene riuscire a dire con chiarezza che siamo dispiaciuti per il dolore che abbiamo causato all’altro.
10 – Impegnati a portare amore nella vita degli altri
Se le tue scuse sono accettate, potrai cercare in qualche modo di rimediare al tuo errore rendendo più luminosa la vita dell’altro.
Se questo non fosse possibile, prenditi un impegno che tu possa attuare per migliore la vita di qualcun altro, mostrando così a te stesso che sei riuscito ad imparare qualcosa dal tuo errore.
Dopo aver capito di aver sbagliato, autopunirsi non serve a nulla e a nessuno; attraversando consapevolmente il nostro errore e lasciandolo andare, potremo diventare persone migliori e rendere migliore il mondo in cui viviamo.
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