3 idee per quando ascolti e non sai cosa rispondere
Ti è mai successo di ascoltare una persona cara che ti parla di un suo problema molto grande, e alla fine sei in imbarazzo perché pensi: “Accidenti, e ora cosa gli rispondo? Questa cosa di cui mi sta parlando è grande, ed è più grande di me, io non so proprio cosa rispondergli e come aiutarlo!”
Siamo in imbarazzo perché non troviamo le parole per rispondergli.
Innanzitutto, dobbiamo sempre ricordare che l’ascolto è già un dono inestimabile. Quando parliamo noi doniamo una parte di noi stessi, ma quando ascoltiamo è come se donassimo tutto noi stessi, viene donato totalmente all’altro il proprio cuore, il proprio io indifeso e disarmato. Ecco perché non è così facile ascoltare. Ecco perché a volte è più difficile ascoltare che parlare.
Il foglio bianco dell’ascolto
Quando noi ascoltiamo in modo profondo, indifeso e disarmato, senza preoccuparci di rispondere, è come se offrissimo alla persona che ci sta parlando un foglio completamente bianco.
Su questo foglio lui può scrivere ciò che vuole. Finalmente ha un foglio davanti su cui poter scrivere ciò che vuole.
Quando hai un problema che ti sta facendo preoccupare e soffrire molto, hai mai provato a scrivere a ruota libera i tuoi pensieri a riguardo? La scrittura è un’arma molto potente in questo caso, perché mettere nero su bianco le nostre emozioni e i nostri pensieri, ci permette di vederli in modo diverso, in modo più distaccato, in modo esplicito. Già soltanto il mettere nero su bianco ciò che stiamo pensando, ci aiuta a vedere le cose più chiaramente, e ci aiuta anche ad intuire una soluzione.
Ecco perché l’ascolto è così importante. Perché permette all’altro di mettere nero su bianco ciò che sta vivendo, gli permette di esprimerlo, e già il fatto di poterlo esprimere lo può aiutare a fare chiarezza.
Quindi, il nostro primo pensiero non dev’essere: “Cavolo, e ora che cosa gli rispondo?”, ma piuttosto: “Ascoltandolo, gli sto dando la possibilità di schiarirsi le idee”.
Del resto, non ti è mai accaduto di sfogarti con un amico, e già per il fatto di averlo fatto, di sentirti già meglio? Sia perché hai condiviso il tuo peso, sia perché il fatto di averlo potuto fare, ti ha già aiutato a vedere le cose in modo più chiaro.
E quando l’altro avrà finito di esporre tutto ciò che sentiva, se davvero non sai cosa rispondergli, cosa gli puoi dire?
In certi casi è veramente difficile dare una risposta, come quando un amico ti parla di una difficoltà insormontabile sul lavoro, o di un lutto che gli ha tolto il fiato, o di una relazione importante che sta andando in frantumi.
In quei casi, cosa puoi fare? Lungi dal suggerirti ricette miracolose, mi vengono in mente queste tre semplici cose:
1 – Cerca di fargli comprendere che hai compreso ciò che ti sta dicendo. Prova in qualche modo a dirgli in altre parole ciò che lui ti ha detto, per fargli capire che lo hai ascoltato davvero, che hai cercato di capire ciò che ti ha raccontato, che le sue parole hanno risuonato dentro di te.
2 – Se davvero non sai cosa rispondergli, puoi dirglielo, senza imbarazzo, ma la cosa importante è stare attento a non spostare l’attenzione da lui a te; fai attenzione a non mettere al centro il tuo disagio per non sapere cosa dirgli, ma lasciando al centro lui e ciò che ti ha detto. Frasi del tipo: “Guarda, veramente non so cosa risponderti, mi spiace tantissimo, sono veramente dispiaciuto di non saperti aiutare”, rischiano di mettere al centro te e il tuo disagio. Allora meglio qualcosa del tipo: “Grazie per avermene parlato. Ti porto nel cuore, e lo sai che se c’è qualcosa in cui posso aiutarti, sarò felice di provarci.”
3 – Se entrambi siete credenti, assicuragli che porterai il suo problema e il suo dolore nella preghiera davanti a Dio.
E ricorda sempre: l’ascolto non è mai tempo perso, e quando riesci ad ascoltare in modo profondo una persona, le hai già fatto un regalo inestimabile.
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