Un’alternativa alla rabbia: la riscrittura creativa della realtà
Immagina che un bambino di 2 anni si avvicini a te nel tentativo di prendere un pallone; tira un calcio, ma becca in pieno la tua gamba, e ti fa parecchio male. Al di là del male, cosa accade dentro di te? Ti arrabbi con lui? Ti fai una panciata di nervoso? Non credo.
E se invece un tuo collega si avvicinasse e ti tirasse un calcio nella gamba? Immagino che la tua reazione sarebbe completamente diversa.
Questa è una piccola dimostrazione del fatto che le emozioni che proviamo, come ad esempio la rabbia, non dipendono soltanto dalla situazione in sé, ma anche dal significato che noi attribuiamo a quella situazione, o dal contesto in cui ci troviamo.
Un altro esempio: hai appuntamento con la tua fidanzata, lei è in ritardo di venti minuti e non riesci in nessun modo a metterti in contatto con lei. Come ti senti? Se pensi che ti stia tirando il pacco, probabilmente sentirai crescere rabbia dentro di te, oppure tristezza. Se invece pensi che le sia successo qualcosa, sarai molto in ansia.
Quando finalmente arriva, ti spiega cosa è successo: c’è stato un rallentamento in strada e il suo telefono era completamente scarico. Rabbia, tristezza ed ansia si cancellano in un attimo, e finalmente potete abbracciarvi.
Quindi: se è vero che le emozioni dipendono dai nostri pensieri, non sarà anche vero che intervenendo sui nostri pensieri, potremmo di conseguenza anche intervenire sulle nostre emozioni?
Sto parlando di quella che Olivia Fox Cabane, nel suo libro Il segreto del carisma, chiama la “riscrittura creativa della realtà“, e che tecnicamente viene chiamata la “rivalutazione cognitiva” di ciò che ti è appena successo, cioè: tramite pensieri diversi, possiamo vedere la realtà in modo diverso.
Vi faccio un altro esempio: sei nel traffico, e d’un tratto vedi nello specchietto retrovisore una macchina che sta arrivando all’impazzata andando a zig zag. La macchina ti supera, tagliandoti la strada e rischiando di colpirti. Passata la paura, provi una grande rabbia: “Ma che cavolo fa quel deficiente!?!”
Ma a quel punto… a quel punto, con un po’ di fantasia, provi a riscrivere la realtà: immagini che al volante ci fosse una mamma spaventata perché il suo bambino ha un attacco d’asma e sta soffocando, e lei sta disperatamente cercando di arrivare a casa dove c’è la medicina che può salvarlo.
Probabilmente, la rabbia che stavi provando, lascerà il posto ad altri sentimenti ben diversi.
Oppure sei al concerto del tuo idolo e il cellulare ti si scarica… invece di arrabbiarti, non potrai pensare che finalmente potrai goderti il concerto senza l’ansia di riprendere le tue canzoni preferite?
Attenzione, però, questa tecnica non funziona sempre: funziona in situazioni in cui non abbiamo nessun controllo: quella macchina è passata e non la vedremo più, non possiamo controllare quella situazione, possiamo solo cercare di dare un significato diverso a ciò che è successo.
In situazioni in cui invece abbiamo un controllo, piuttosto che ragionare in modo diverso, servirebbe molto di più cercare di affrontare la situazione: se hai litigato con il collega della scrivania vicina, piuttosto di pensare che potranno farti santo se lo sopporterai eroicamente, magari può essere più fruttuoso cercare un modo per affrontare il problema…
Riepilogando: la prossima volta che sentirai crescere rabbia dentro di te per una cosa che proprio non ci puoi fare niente… prova a lavorare un po’ di fantasia… potresti rimanere stupito dagli effetti positivi di riscrivere la realtà in modo diverso!
Dimmi che ne pensi: scrivi un commento qui sotto se ti sei trovato in situazioni simili in cui con un po’ di fantasia sei riuscito a trasformare la rabbia in qualcosa di diverso.
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